Resoconti: le novità di Eterea Edizioni al SalTo24

“Vita Immaginaria” questo il titolo del Salone del Libro di quest’anno e con gli appuntamenti di Eterea Edizioni, condotti da Roberto Arduini e Cecilia Barella, ci siamo catapultati dentro un mondo fantastico, composto da draghi, musica, mondi oltre il velo, personaggi spinti dalla curiosità e dal desiderio di esplorazione.

Mondi e creature fantastiche, ma davvero così lontane dalla realtà?

Nel sentire parlare i vari autori il fantastico ha preso una forma molto più reale di quanto si possa immaginare. Francesca D’Amato, autrice di “In Cerca di Draghi”, parla e racconta di draghi come i migliori biologi specializzati; lei prende per mano e, come un Virgilio del fantastico, descrive le differenze tra i vari draghi, le loro abitudini, il loro aspetto e il rapporto controverso con la specie umana. La prima raccolta di storie sui draghi italiani (per ora solo sulla parte settentrionale della penisola) magistralmente illustrata da Emanuele Manfredi, proprio questa collaborazione lo rende un testo che non ha nulla da invidiare alle raccolte dei grandi esploratori del ‘700.

È proprio da uno dei grandi esploratori del Settecento che prende spunto il libro di Valentina Stassi “Un Leggero Fruscio tra le Foglie” che ha come protagonista Alexander von Humboldt, geografo e naturalista, che si ritrova nel mondo elfico di Merophiel, entrerà a contatto con i suoi abitanti imparandone le abitudini. Un racconto che nasce e si intreccia con le illustrazioni di Emanuele Manfredi, ancora una volta un lavoro di squadra che rende “concreti” mondi fantastici.


Segue poi Arthuan Rebis, autore di “Helughèa. Il Racconto di una Stella Foglia”, in cui le porte per un altro mondo, Helu, si aprono con la musica e ogni passaggio importante ha sempre principio con una melodia che tocca le corde nel profondo dell’animo. Vediamo così che ogni arte e soprattutto la fusione tra le arti sono come portali che ci accompagnano in altre dimensioni, mondi interiori fantastici e misteriosi che albergano nell’animo umano e che possono concretizzarsi se indirizzati nel modo giusto, proprio come gli Ainur che cantando creano il mondo di Arda.


Il tema del fantastico è un unico filo conduttore che unisce, ispira e influenza uomini e donne attraverso i secoli. Eterea Edizioni ci dona in mano questo filo e, come una moderna Arianna, ci guida alle radici del fantasy grazie allo sviluppo della Collana Morrisiana con la terza uscita “La Terra Cava”, presentato al Salone con la collaborazione del Mufant (Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino) che ha annunciato la realizzazione di uno spazio dedicato alla grandissima vastità delle opere di William Morris, artista, intellettuale e scrittore a tutto tondo, all’interno dello spazio museale.

Luca Manini, traduttore dell’opera, ci racconta l’ambiente storico culturale (l’ambiente intellettuale del gruppo dei preraffaelliti in contrapposizione all’ambiente borghese proiettato verso un progresso tecnologico) in cui è vissuto William Morris, informazioni importanti per comprendere meglio le sue opere, tra cui proprio il suo breve romanzo, in lingua poetica, “La Terra Cava”, che affonda le radici in un mito ricorrente per cui si credeva che esistesse un altro mondo nelle profondità della terra, un mondo che per Morris è contiguo al nostro in cui “cade” il protagonista della vicenda, Florian.

In un mondo in cui ancora c’è la corsa al progresso, all’innovazione tecnologica, abbiamo poco tempo da dedicare alla ricerca di altri mondi, più vicini all’animo umano, per questo vi invitiamo a riflettere proprio sulla domanda che William Morris ci pone all’inizio del suo romanzo:

La Terra Cava è un mondo raggiungibile, ma perché noi non lo troviamo e soprattutto, perché non ci diamo il tempo di trovarlo?

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